Purtroppo le nostre strade non sono sicure. Ogni utente della strada ha il diritto di essere tutelato anche nel caso di un incidente del quale si ignori l’origine: l’esempio è quello di un veicolo trovato parecchie ore dopo l’incidente in un dirupo.
Capita, purtroppo, sovente che le origini di un sinistro stradale grave, con esiti mortali o che determini lesioni gravissime non siano chiare. Capita spesso che il veicolo abbia impattato contro un guard rail e che le conseguenze siano state drammatiche.
Gli incidenti con esito mortale causati dai guard rail o dall’assenza dei medesimi determinano il diritto al risarcimento del danno da morte in favore di tutti i parenti della vittima.
In molti casi, quando ad essere coinvolto è un singolo veicolo, non si può contare sulle dichiarazioni delle persone coinvolte, né dei testimoni, oppure sulle immagini videoregistrate riprese dalle telecamere presenti sulla strada (link all’articolo?).
Come bisogna comportarsi in tali circostanze?
Certamente, l’esame delle circostanze che hanno determinato o concorso a determinare un sinistro stradale complesso, con esiti mortali o con gravi conseguenze deve essere oggetto di una meticolosa indagine.
Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali dell’Avv. Riccardo Martucci (link alla home page), tramite i propri tecnici ed ingegneri cinematici, saprà ricostruire l’esatta dinamica dell’evento e l’incidenza delle difformità o dell’assenza del guard rail nella determinazione dell’evento.
Spesso, appare palese che qualcosa nel guard rail non abbia funzionato. Vuoi perché non era presente la barriera stradale, vuoi perché, pur essendo presente, essa si è comportata in modo anomalo, magari causando la morte o gravi lesioni al conducente.
Ma cosa è un guard rail?
Il guardrail o guard rail è un dispositivo di sicurezza e di ritenuta passiva atta a contenere i veicoli all’interno della strada e/o della carreggiata, con lo scopo di migliorare la sicurezza riducendo gli effetti degli incidenti dovuti a sbandamento.
Le specifiche tecniche relativi alle tipologie di barriere stradali che possono e devono essere utilizzate, così come le direttive inerenti il corretto posizionamento dei ritti di sostegno e delle lame sono disciplinate da normative europee e nazionali, che le recepiscono.
Guard Rail: il quadro normativo/
Il quadro normativo che disciplina la regolarità dei guard rail si sviluppa dal Decreto ministeriale n. 223 del 18.02.1992 ed è in costante adeguamento.
Tra le normative di riferimento esistono:
- il D.M. 18.02.1992, n. 223, per l’appunto, ed i suoi allegati;
- il D.M. 03.06.1998;
- il D.M. 21.06.2004, n. 2367;
- la Circolare ministeriale n. 104862 del 15.11.2007;
- la Circolare ministeriale n. 62032 del 21.07.2010;
- il Decreto ministeriale del 28.06.2011.
L’elenco non è esaustivo, poiché ulteriori norme tecniche sono in fase di recepimento.
Caratteristiche tecniche del guard rail
Dal punto di vista tecnico, i guard rail installati in tutto il territorio nazionale, come nel resto dell’Unione Europea devono rispettare dei parametri ben definiti dalla norma UNI EN 1317 che riguarda i dispositivi di sicurezza stradale. Essa stabilisce le modalità di prova e certificazione delle barriere. La norma è a sua volta suddivisa in 8 parti; tuttavia, ai fini della valutazione sulla regolarità tecnica, si fa principalmente riferimento a 3 paragrafi della medesima:
UNI EN 1317-1 (Terminologia e criteri generali per i metodi di prova)
La prima norma esamina e disciplina la misurazione delle prestazioni degli strumenti di ritenuta stradale sottoposti ad urti e la loro risposta a diversi livelli di severità di urto. Essa include le caratteristiche ambientali (tipo di asfalto, altre particolarità) di prova, le definizioni dei sistemi di ritenuta stradali, le specifiche tecniche del veicolo utilizzato per la prova con diverse tipologie di carico, la strumentazione dei veicoli, le procedure di calcolo e i metodi di registrazione dei dati della prova d’urto, inclusi i livelli di severità d’urto e l’indice di deformazione dell’abitacolo del veicolo.
UNI EN 1317-2 (Classi di prestazione, criteri di accettazione delle prove d’urto e metodi di prova per le barriere di sicurezza)
La seconda norma specifica i requisiti riguardanti la prestazione all’urto dei sistemi di ritenuta stradali, inclusi i parapetti veicolari, le classi di contenimento, la larghezza operativa, l’intrusione del veicolo e i livelli di severità dell’urto.
UNI EN 1317-5 (Requisiti di prodotto e valutazione di conformità per sistemi di trattenimento veicoli)
La quinta norma specifica i requisiti per la valutazione di conformità delle barriere di sicurezza, attenuatori d’urto, terminali, elementi di transizione, parapetti per veicoli/pedoni. Tra i requisiti richiesti assume particolare importanza la durabilità: tutti i sistemi di trattenimento veicoli, infatti, devono essere durevoli nel tempo, per una vita utile economicamente ragionevole, adeguatamente dimostrata.
Valutazione di conformità: la conformità del guard rail ai requisiti imposti dalla norma tecnica dev’essere dimostrata mediante prove iniziali di laboratorio e crash test, oltre che con il controllo di produzione in fabbrica.
In sintesi le prove di crash test sono necessarie a verificare alcuni requisiti fondamentali che devono potersi riscontrare in un guard rail:
- la capacità di contenimento del veicolo;
- il corretto rinvio del veicolo sulla carreggiata in seguito all’urto;
- la minimizzazione dei rischi di lesioni per gli occupanti dei veicoli tramite la gestione delle decelerazioni.
Esistono Guard rail a tutela dei motociclisti?
I guard rail sono sistemi di protezione storicamente concepiti a tutela dei mezzi a quattro ruote. Purtroppo, la casistica dei sinistri stradali ha messo in luce che gli stessi spesso sono del tutto inutili, anzi pericolosissimi, per i motociclisti. Per tali utenti della strada, i guard rail possono essere spesso una terribile insidia che determina conseguenze traumatiche rilevanti, in molti casi mortali.
Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali dell’Avv. Riccardo Martucci (link alla home page), tramite i propri tecnici, esamina ogni aspetto della dinamica degli eventi al fine di individuare le responsabilità nella cattiva progettazione ed installazione delle barriere, laddove le stesse si siano dimostrate letali o traumatiche.
Questo perché nella maggior parte degli incidenti le lesioni mortali alla colonna vertebrale non avvengono durante la caduta del motociclista dal proprio mezzo, ma quando dopo l’impatto il motociclista viene sbalzato dal veicolo colpendo il guard rail, i ritti di sostegno o le altre barriere presenti ai lati della strada.
Perciò, con il D.M. 1.04.2019 sono stati introdotti anche in Italia i cosiddetti guard rail “salva motociclisti” di colore giallo che devono essere installati nella parte inferiore delle barriere tradizionali, a livello del piano stradale, per evitare l’urto diretto contro i montanti o contro i nastri protettivi dei guard rail. Si badi bene: le barriere “salva motociclisti” attualmente installate non rispondono alle specifiche tecniche di cui al citato decreto.
L’obbligo di installare tali barriere, non riguarda però tutte le strade del territorio nazionale.
QUALE TUTELA PER LE VITTIME DI SINISTRI CAUSATI DAI GUARD RAIL?
La migliore tutela è quella esperta. Occorre effettuare diversi accertamenti tecnici che devono essere in grado di dimostrare:
- l’irregolarità nella progettazione del guard rail;
- la mancata installazione di un guard rail laddove necessario;
- la cattiva installazione ed ancoraggio;
- la carenza di manutenzione del medesimo;
- il mancato adeguamento delle medesime in caso di innalzamento del piano viabile.
Tali fasi devono essere seguite da più professionisti che sappiano procedere in simbiosi al fine di ricostruire il quadro normativo e tecnico di riferimento, nonché la rispondenza delle barriere alla legge ed alle norme tecniche.
Lo Studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it dell’Avv. Riccardo Martucci (link alla home page) saprà esaminare, tramite i propri tecnici, ogni aspetto al fine di appurare se vi siano responsabilità degli Enti proprietari delle strade nel determinismo dell’evento traumatico.
Anche un sinistro stradale senza apparenti cause cela spesso palesi responsabilità derivate dalla mancanza di cura delle strade, che spesso portano ad eventi drammatici ed alla distruzione di intere famiglie, costrette a piangere i propri cari.
Quale risarcimento spetta ai parenti delle vittime
Ciascuno dei parenti ha un proprio autonomo diritto al risarcimento, che dipende dal grado di parentela e dal legame che lo univa alla vittima.
Ogni parente ha diritto di agire per ottenere il risarcimento del danno derivato dalla morte del proprio caro.
Esistono vari parametri utilizzati dai giudici per quantificare il danno parentale.
Da ultimo, i Tribunali italiani applicano due diverse tabelle di calcolo:
- le Tabelle del Tribunale di Roma edizione 2023;
- le Tabelle del Tribunale di Milano edizione 2022.
Qualora vi occorra una stima del risarcimento dovuto, non esitate a contattare lo studio legale di infortunistica stradale TutelaSinistriStradali.it (link alla home page): riceverete una valutazione economica del vostro diritto al risarcimento sulla scorta delle informazioni che fornirete agli specialisti.
Sia fatta Giustizia!